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Le Opere di Silvia Rastelli al Museo Bocconi di Milano

Silvia Rastelli – Bocconi Art Gallery

di Lucia Carretta

La celebrazione di un artista è linfa vitale per l’arte in generale. Questa però è una storia al presente. Il percorso di un artista è fatto sia di attività espositive nei musei, sia dalla capacità di esistere in un mercato e di far circolare il proprio nome. Spesso alcune dinamiche di mercato sono trainanti per la figura e la carriera degli artisti e non devono essere ignorate. Tuttavia il museo ha dinamiche completamente diverse. Deve guardare all’aspetto storico e alla contemporaneità. È un ruolo deputato al progresso della ricerca nella storia dell’arte e delle pratiche artistiche. Se da un lato non si può ignorare il mercato in una fase di studio, il museo si deve ritagliare un ruolo che segua altre dinamiche. La scelta di Bocconi Art Gallery filtra un messaggio importante con occhi diversi, inserendosi in un dibattito di contemporaneità. Silvia Rastelli racchiude nei suoi lavori il concetto di possesso del tempo e dello spazio catturando, come in una fotografia, porzioni di volti lanciati nell’infinito. Nella composizione delle immagini per linee armoniche, nel ricorso a cromatismi spesso intensi. Una suggestionante diegesi visiva, a restituire la pura forma, il tempo, il silenzio in cui è rappresentato lo stile di Silvia Rastelli.

Io Silvia e Bocconi Art Gallery

di Silvia Rastelli

Alla fine del 2018 mi è stato proposto dal Presidente del Comitato BAG-Bocconi Art Gallery, il prof. Severino Salvemini, di esporre nel Museo della Bocconi.
Bocconi Art Gallery è un museo in costante evoluzione che crea un dialogo tra l’ambiente universitario e il mondo contemporaneo raccontato, interpretato, denunciato, documentato o esaltato dai grandi Artisti di oggi. Bocconi investe con costanza ormai da 11 anni nel progetto BAG – Bocconi Art Gallery coinvolgendo nuovi artisti di livello internazionale stimolando così, un continuo scambio culturale portato ad ampliare la visione di studenti, docenti ma anche turisti, passanti, appassionati di arte e non.
La mia visione sul mondo di oggi si interessa di documentare l’affascinante continuo mutare del tessuto sociale assecondando la volontà di massa di raccontarsi, di mostrare la propria identità, ma mostrandola nella sua pura mappa dei lineamenti del volto; racconto le persone alle persone stesse.
Per Bocconi ho realizzato una installazione, attualmente visitabile al piano terra della sede Bocconi in via Sarfatti 25, dal titolo IO SONO…, 5 ritratti della dimensione di cm 150X150 disegnati con la grafite su pannelli di legno, due materiali vivi che mutano con il tempo. I ritratti sono i protagonisti indiscussi delle mie opere, privi di prospettiva e sagomati in plastici sfondi monocromi in acrilico fluo come fossero appoggiati ad un desk, uno schermo piatto in stile smartphone.

Ho disegnato frammenti di volti di ragazzi che avessero un’età simile all’età degli studenti della Bocconi, che avessero origini multietniche ma che avessero un legame forte con la mia patria, l’Italia. Tra i fondali freddi, di un blu oltremare, di un verde smeraldo, di un violetto… è affascinante perdersi nei dettagli degli occhi, delle labbra, in quelle narici così diverse, in quel miscuglio di etnie che riconducono a terre lontane e allo stesso tempo che ti facciano sentire a casa.


Nel mio lavoro non affronto il soggetto dal vivo perché temo mi perderei nella forma del suo volto e del suo continuo mutare di attimo in attimo, mi soffermerei sul suo colore e sul suo odore, perdendo di vista l’essenza dell’atto che necessita del giusto distacco per poter documentare. Preferisco partire da una immagine fotografica, da un primo filtro del soggetto, osservando a distanza il personaggio che si mostra a me in un suo atteggiamento piú marcato e scovarne, magari, uno piú intimo con gli stessi occhi, occhi nuovi e curiosi, con i quali uno scienziato osserva una specie rara, un soggetto da studiare e scoprire. Ho coinvolto, quindi, l’amico fotografo Tony Hassler che ha scattato, in mia presenza, le foto ai soggetti proprio nel cortile della Bocconi, con una metodologia quasi maniacale. Lavorando sempre nello stesso momento della giornata, con luce prettamente naturale e sul fondo la stessa fredda e piatta parete in cemento, Tony si approcia al soggetto ritratto con meticolosa ricerca del suo io più nascosto e scattando la foto nel momento in cui si manifestasse anche se solo per un istante.
E’ nata una profonda affinità tra artistica e ispirandomi alle sue foto, ho creato dei ritratti che sottolineassero l’uguaglianza di valore di ogni persona e allo stesso tempo la differenza dell’identità culturale. Amo mostrare con una differente prospettiva ciò che siamo abituati a “vedere” quotidianamente ma non a “guardare”, la bellezza nella diversità; stimolo la curiosità di affascinarsi di ciò che è uguale ma anche diverso da noi.

Silvia Rastelli

Foto di Tony Hassler

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