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L’arte del tree shaping: quando l’albero diventa scultura

Le prime creazioni si devono a Axel Erlandson, contadino americano che negli anni Venti impiegò 25 anni per ottenere l’incrocio di sei sicomori. A metà tra il design e il giardinaggio, l’arboriscultura è una tecnica raffinata che richiede conoscenze botaniche e tanta pazienza

Scolpire un albero senza romperne neanche un ramo. Basta piegarli quando sono ancora flessibili o innestarli con sapienza. Così si possono creare piante a forma di cuore, fulmine o intrecciarne una con l’altra. Si chiama tree shaping ed è una tecnica a metà strada tra il design e il giardinaggio. Oltre a una solida competenza in materia di botanica serve anche tanta pazienza. Axel Erlandson, il contadino americano di fagioli che ha inventato questo metodo a inizio del secolo scorso, ha dovuto aspettare circa venticinque anni per ottenere un cestello gigante formato da sei sicomori legati tra di loro.

Per le sue opere Erlandson, emigrato negli Stati Uniti dalla Svezia quando era ancora un bambino, si era ispirato al fenomeno dell’anastomosi vegetale, l’occasionale fusione spontanea che avviene tra i rametti di alcune piante da siepe che crescono ai bordi dei campi coltivati. Così ha iniziato a simulare quello che accadeva in natura piegando i corpi e le braccia degli alberi in modo che si incontrassero dando vita a disegni complessi.

Axel Erlandson

Per qualche tempo queste coreografie di legno sono diventate un’attrazione turistica in California, chiamata Tree Circus, molto simile ad altre di moda in quel periodo negli Stati Uniti come il Mystery Spot, l’Oregon Vortex o il Lost World. Ma Erlandson non è mai riuscito ad arricchirsi.

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