Mito Nagasawa, la nuova arte digitale arriva dal Giappone

A Tokyo è stato inaugurato un museo che rappresenta un’interessante evoluzione per quelli cresciuti fissando – talvolta, non sempre – strane immagini che si formavano sui salvaschermo di Windows. Si chiama Mori Building Digital Art Museum ed è stato creato da Mori Building, una società che si occupa di progettazione paesaggistica urbana, e da teamLab, un importante collettivo di arte digitale, cioè quella fatta a computer. Il museo d’arte digitale è fatto da 50 opere interattive sparse per un’area di circa 10mila metri quadrati. La vera novità e’ stata la presentazione delle opere di Mito Nagasawa, opere digitali su carta fotografica, ritoccate a mano. Opere che sono diventate subito un cimelio da collezione. L’arte digitale si sta ritagliando un suo spazio privilegiato fra i collezionisti, anche grazie al potente impatto scenico dai forti significati simbolici innovativi, ma la cosa che paradossalmente più ne limita la diffusione, è la sua natura immateriale e la facilità con cui può essere riprodotta, queste peculiarità generano una forte diffidenza dei collezionisti abituati all’oggetto come “feticcio” che appartengono storicamente alla scultura, pittura, disegno e fino ad una certa epoca anche alla fotografia. Per l’arte digitale dobbiamo parlare di diritti d’autore e di diritti di sfruttamento dell’opera d’arte digitale, serve una solida base di contratti giuridici e certificazioni digitali dei files simili alla blockchain.

Il museo giapponese
Si trova sull’isola artificiale di Odaiba, dove già c’è il Miraikan, il Museo delle Scienze e Tecnologie emergenti o, più semplicemente “il museo del futuro“. Dato che si trova in Giappone, probabilmente è poco utile dare informazioni su come raggiungerlo e sugli orari di apertura, ma se invece state leggendo il Postda quelle parti, le informazioni sono qui. Nell’attesa sono molto belle anche le sole foto.
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