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WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR: LA NATURA CHE DIVENTA ARTE, RACCHIUSA IN UNO SCATTO

A MILANO DAL 6 OTTOBRE AL 10 DICEMBRE

WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR: LA NATURA CHE DIVENTA ARTE, RACCHIUSA IN UNO SCATTO

Hugo Wassermann, Rifugio alpino (categoria Ambiente urbano) © Hugo Wassermann

19/09/2017

 

Milano – Lo scatto vincitore ritrae un orangutan del Borneo in via d’estinzione immortalato nella foresta pluviale indonesiana. Ma ci sono anche la fiabesca immagine della luna piena che ammicca a un corvo tra i ramoscelli di un albero di sicomoro, i diversi habitat del pianeta – dai vulcani ai tetti delle case – la fragilità della fauna e il regno animale a fare da cornice al Wildlife Photographer of the Year, la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo, a Milano dal 6 ottobre al 10 dicembre.

Negli spazi della Fondazione Matalon l’Associazione culturale Radicediunopercento porta le immagini premiate al concorso di fotografia indetto dal Natural History Museum di Londra e arrivate in Italia grazie all’esclusiva concessa alla PAS EVENTS di Torino. Cento i lavori selezionati alla fine dello scorso anno da una giuria internazionale di esperti – tra gli oltre 50mila scatti realizzati da fotografi professionisti e non, provenienti da 95 Paesi – valutati in base alla creatività, al valore artistico e alla complessità tecnica.

Le foto scelte, suddivise in 16 categorie, hanno assistito quest’anno all’en plein dell’Italia che conta otto premiati, tra vincitori di categoria e finalisti.

Lo sguardo dei fotografi, emozionante e consapevole, offre la testimonianza visiva di un ambiente da salvaguardare, della fragile bellezza di una natura da proteggere. Oltre allo scatto Vite intrecciate, che si è aggiudicato il massimo riconoscimento – il Wildlife Photographer of the Year – assegnato all’americano Tim Laman e realizzato nella foresta pluviale indonesiana, ci sono i talenti italiani. Vincitori, rispettivamente per le categorie Rettili, anfibi e pesci, Piante e funghi e Sul territorio, il lombardo Marco Colombo, il veneto Valter Binotto e il valdostano Stefano Unterthiner.

Partendo dai due massimi riconoscimenti, Wildlife Photographer of the Year e Young Wildlife Photographer of the Year, il percorso espositivo si snoda attraverso le immagini vincitrici e finaliste divise per sezioni. Da Diversità sulla Terra – con gli scatti che illustrano i comportamenti bizzarri di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi – alla sezione Design della Terra – che mostra la natura da una prospettiva artistica – e Ambienti Terrestri – un inno alla diversità degli habitat sul pianeta, l’itinerario espositivo si preannuncia affascinante.
La sezione Documentario indaga, invece, la relazione tra gli uomini e il mondo naturale mostrandone sia l’impatto positivo che quello negativo, attraverso immagini stimolanti, edificanti e provocatorie.

Anche quest’anno i visitatori potranno vivere un’esperienza immersiva grazie ad un visore di ultima generazione in grado di trasportarli in affascinanti ambienti naturalistici. E anche questa volta, la parola d’ordine sarà “emozionare”.

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