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Dal Museo Nazionale Ungherese di Budapest arriva in Italia un’opera di Gyula Eder. Acquistata da Loris Zanrei, editore e amministratore di Magnolia Arte

di Stefano Bonanno

9/09/2022

“L’opera non è solo un dipinto eccezionale”, ha dichiarato Christopher Segeniv, che dirige il dipartimento di pittura dell’arte classica di Sotheby’s a Budapest. “È anche la perfetta sintesi della bellezza e di un momento irripetibile nella storia dell’arte, in cui è iniziata gran parte della nostra cultura impressionista”. L’opera e’ “ Nudo Femminile “ di Gyula Eder, importante pittore impressionista ungherese. In periodi di turbolenza e assalti alla finanza simboleggiata da Wall Street – basti pensare al caso Game Stop-, l’investimento in arte rappresenta una mossa senza rischi. Il dipinto è stato acquistato da Loris Zanrei, editore e amministratore delegato di Magnolia Arte Snc. Arriverà in Italia solo a Dicembre 2022 dopo la risoluzione di tutte le pratiche amministrative e fiscali.

Loris Zanrei

“Non è stato facile”, spiega Loris Zanrei, “per molte ragioni. La collezione Gyula Eder è straordinaria, e interessa molti grandi Musei. In particolare, per questo dipinto l’interesse di un importante Museo Inglese ci ha lasciato sino all’ultimo con il fiato sospeso, ma siamo arrivati a buon fine. Tra le cose che hanno aiutato, senza dubbio il lavoro del professor Paolo Rosati, e la consulenza sempre preziosa di Carlo Ferrari, oltre al team di Magnolia Arte. Tra quelle che ci hanno messo in pericolo, bisogna dirlo, la pubblicità che a volte è stata fatta da alcuni, di sicuro bene intenzionati, ma che hanno parlato così tanto dell’occasione da risvegliare l’agonismo di chi desiderava il dipinto quanto me. “

L’opera

In quest’opera la libertà nella stesura del colore lo avvicina molto a Manet, non certamente – come sostengono alcuni critici di storia dell’arte – a Tiziano o Rubens.

La tela si inserisce nel contesto delle ricerche pittoriche condotte in quegli anni dall’artista verso Monet, Degas, Sisley e Pissarro. Se da una parte il dipinto risente degli studi sui rapporti tra il colore e la luce condotti “en plein air”, dall’altra tradisce anche il debito nei confronti della tradizione pittorica, sulla quale Gyula Eder memore degli insegnamenti accademici, meditò più volte dandone personali interpretazioni.

L’opera costituisce così un’importante tappa nell’itinerario artistico di Eder: da un lato rappresenta il culmine delle influenze giovanili di Corot, di Courbet, di Manet e dei pittori della scuola di Barbizon, dall’altro segna l’avvio del cosiddetto periodo “impressionista”.

P U B B L I C I T A’

La sua biografia

Suo padre, Ödön Éder (1843–1912) era sindaco e membro del parlamento di Kassa , sua madre era Ilona Benczúr. Iniziò i suoi studi artistici a Budapest, dove tra il 1901 e il 1905 fu allievo della scuola master di Budapest diretta da Gyula Benczúr , per poi proseguire gli studi presso l’ Accademia di Belle Arti di Monaco , dove studiò con Gabriel Hackl e Wilheim Diez. . Nel 1911 ricevette il Premio Noble Marcell e nel 1913 vinse anche il premio Erzsébetváros Kaszinó. Dal 1902 la Pinacoteca espone regolarmente i suoi quadri nelle mostre collettive. Nel 1903 realizzò la sua opera su larga scala che decora il soffitto del casinò di Kasa. Nell’ultimo decennio e mezzo della sua vita subì diverse battute d’arresto: la sua amata “musa”, sua moglie, Jolánka, morì nel 1932. Nessun bambino è nato. Anche prima ebbe un incidente e nel 1936 fu eseguita un’operazione senza successo su di lui, e di conseguenza rimase paralizzato a entrambe le gambe, e d’ora in poi fu costretto a dipingere seduto. Si sostenne dalle sue opere e da allora visse per lo più da solo. Annus Horváth, entrato a far parte della famiglia nel 1930 all’età di 15 anni, lo ha aiutato nel suo lavoro. L’appartamento dell’artista fu colpito da una bomba il 26 gennaio 1945, durante la quale quasi tutto fu distrutto. Per mancanza di medicine, divenne cieco prima da un occhio e poi dall’altro. Morì di polmonite nel 1945.

I suoi quadri sono principalmente illustrazioni, ritratti, quadri mitologici e religiosi. Molti dei suoi dipinti sono conservati al Museo Nazionale Ungherese.

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