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“ Il gioco del topo “ l’opera di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini rientra in Italia e sarà in mostra al Museo Mudes e alla galleria Permanente di Milano. Acquistata dall’imprenditore Loris Zanrei, e’ rientrata in Italia nel 2020

di Cristina Baldini

Il gioco del Topo di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini

Giacomo Francesco Cipper noto come il Todeschini (Feldkirch, 15 luglio 1664 – Milano, 17 ottobre 1736) è stato un pittore austriaco, attivo in Italia nella prima metà del XVIII secolo. La feconda attività del Todeschini si inserisce, con un tono di facile divertimento, della variegata corrente della pittura a soggetto popolare che ebbe particolare fortuna in Lombardia e nell’Europa centrale raggiungendo l’espressione più schietta e più forte nel Pitocchetto. Quattro suoi quadri firmati si trovavano a Capodimonte e furono scelti da Jacob Philipp Hackert nel 1791 per arredare il Real Casino di Carditello. Con la dismissione del sito, i dipinti sono stati trasferiti alla Reggia di Caserta.

Un’opera importante del grande artista Giacomo Francesco Cipper detto “ Il Todeschini “ sarà esposta presso le sale del Mudes di Milano e da Settembre 2022 entrerà nelle sale della Galleria Permanente di Milano. L’opera battuta in asta da Christie’s e’ rientrata in Italia con la proprietà di Loris Zanrei, collezionista e imprenditore, che è riuscito ad aggiudicarsela nel 2020.

P U B B L I C I T A’

A Cremona, nel museo Civico Ala Ponzone, è presente una sala interamente dedicata al Todeschini con alcune opere coeve al “ Gioco del Topo “.

L’opera in asta da Christie’s New York nel 1999

Il dipinto riprende nello schema compositivo, nelle figure centrali e in molti dettagli l’ ‘Interno di cucina’ reso noto da M.S. Proni, Giacomo Francesco Cipper, detto il “Todeschini”, Soncino, 1994, p.76, fig.22, mentre il motivo del cane reperibile in molte opere del Cipper, come ad esempio il ‘Venditore di selvaggina’ in collezione privata (cf. M.S. Proni, op.cit., n.30, pp.98-99).

L’opera, stimata oggi tra le 15.000,00 e 20.000,00 euro sara prestata da Loris Zanrei per 3 mesi al Museo Mudes e alla Galleria Permanente di Milano.

Loris Zanrei, Imprenditore, proprietario dell’opera “ Il Gioco del Topo “ di Giacomo Francesco Cipper detto “ Il Todeschini “

E’ una grande soddisfazione sapere che un’opera internazionale così importante e significativa faccia rientro in Italia e sia disponibile per tutti coloro che amano l’arte e possono godere della visione della stessa attraverso le pareti di un Museo.

Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini

Non se ne conoscono i dati biografici: forse era oriundo del Tirolo e fu attivo in Italia settentrionale nella prima metà del Settecento, soprattutto nel bresciano e nel bergamasco.

Alcune delle sue numerose opere, firmate Cipper, Zipper o Cipri affiancato dall’appellativo tedesco, sono datate tra il 1705 (Scena zingaresca della Collezione Geri a Milano) e il 1736 (Pittore nel suo studio, Hampton Court). Pittore di genere, aderì alla cultura nordica e guardò con interesse alle opere di Pietro Bellotto. Todeschini fu uno dei principali protagonisti della pittura di genere in Lombardia, capace di concepire eleganti nature morte ma altresì caratteristiche composizioni con figure, che descrivono scene di mercato, mendicanti e artigiani. Viene così a rinnovare la tradizione seicentesca dei bamboccianti e a rileggere in chiave personalissima gli esempi di Monsù Bernardo e d’Alessandro Magnasco, con l’ambizione, oltremodo riuscita di trasporre le sue idee con spirito ‘monumentale’, dedicandosi ad una realistica definizione degli oggetti d’uso quotidiano, dei cibi e delle masserizie, giungendo sino alle massime conseguenze della tradizione comica e grottesca, che in area lombarda ha origini rinascimentali. Nel 1669 Todeschini è documentato a Milano e, in simbiosi con la nobilitazione degli umili intrapresa dal Maggi, comincia a ritrarre la variegata umanità del popolo minuto con naturale propensione. Queste rappresentazioni, però, non sono immuni da una buona dose d’ironia, verve satirica e, talvolta, una palese licenziosità; quanto importanti sono le riforme che interessano il teatro dialettale, specialmente milanese, che pare accompagnare l’evoluzione che intercorre fra il Todeschini e il Ceruti.

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