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ESCLUSIVA ARTING NEWS: «Ho scoperto un San Sebastiano di Piero Della Francesca, bello oltre il possibile»

Vittorio Sgarbi: «Ho scoperto
un San Sebastiano di Piero,
bello oltre il possibile»

Era nell’area depositi del museo civico di Borgo Sansepolcro: un affresco staccato di elegantissime proporzioni. E di straordinario interesse

di Vittorio Sgarbi

Il San Sebastiano di Piero della Francesca, nella badia di GricignanoIl San Sebastiano di Piero della Francesca, nella badia di Gricignano

Si annunciano, nella patria di Piero della Francesca, Borgo Sansepolcro, e proprio nella sua casa, sale multimediali, immagino, con riproduzioni, variamente animate, delle sue opere. Sul finire dell’anno dedicato alle celebrazioni di Piero nel sesto centenario della nascita, vuole il destino che, venuto a Borgo per (non) vedere la casa (chiusa) dell’artista, sia tornato nel museo civico dove sono il Polittico della Misericordia e la Resurrezione, ora in restauro. Non potevo immaginare che al terzo piano, nell’area dei depositi, trascurato e dimenticato, mi aspettasse un San Sebastiano, bello oltre il possibile, di straordinario interesse. Si tratta di un affresco staccato, in epoca imprecisata, di elegantissime proporzioni, e di misure perfette (cm.202×95), proveniente dalla Badia di Gricignano, piccola e remota, sommariamente restaurata, con veloci intonaci bianchi all’interno che pure hanno risparmiato la porzione a sinistra dell’altar maggiore, dove si legge traccia della sinopia e dello strato di pittura dai contorni malamente ricalcati, rimasto sulla parete dopo lo strappo forzato e relativamente integro. Tutto, a partire dalla testa antica e grave, nell’omaggio alla bellezza e alla giovinezza del santo statuario e luminoso, parla di Piero.

Spazio misurato e impeccabile. L’impianto spaziale, assai sofisticato, prevede, dietro il santo, una balaustra che delimita il campo, tra un dentro e un fuori, diversificando le profondità. La stessa balaustra è concepita come una cornice di marmo bianco che accoglie tre lastre di serpentino, così affini a quelle che foderano l’aula del palazzo di Salomone negli affreschi di san Francesco di Arezzo. All’esterno una cornice lineare con modanature simili a quelle che incorniciano la porta alle spalle dell’angelo nella annunciazione di Arezzo.

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