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GUTTUSO, DUE MOSTRE A ROMA E A PAVIA NE CELEBRANO L’ARTE

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Un settembre all’insegna del pittore neorealista con una esposizione al Palazzo del Quirinale inaugurata il 9 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e un’altra che aprirà il 16 settembre al Castello Visconteo di Pavia

Particolare della Crocifissione di Renato Guttuso (1940-41), Galleria Nazionale d'Arte Moderna e ContemporaneaParticolare della Crocifissione di Renato Guttuso (1940-41), Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

ROMA – L’esposizione al Quirinale, dal titolo Guttuso. Inquietudine di un realismo, a cura di Fabio Carapezza, Presidente degli Archivi Guttuso, e di Crispino Valenziano, Presidente dell’Accademia Teologica Via Pulchritudinis, è ospitata nella Galleria di Alessandro VII. Il percorso espositivo riunisce i quadri di ispirazione religiosa offrendo un’inedita prospettiva per penetrare più a fondo le opere dell’artista. In particolare è da segnalare la celebreCrocifissione, uno dei quadri più significativi del Novecento italiano, che in occasione della presentazione al Premio Bergamo nel 1942, suscitò  un grande dibattito nel Paese, essendo stata giudicata addirittura blasfema.

Monsignor Crispino Valenziano, teologo vicino al mondo dell’arte, in una delle sue disamine delle opere dell’artista, propone tuttavia una nuova chiave di lettura: “… di Guttuso mi interessa il credere cristiano complicato a suo modo nell’opera della sua arte”, scrive il teologo in un suo saggio intitolato “Guttuso credeva di non credere”. Valenziano si sofferma sulla produzione artistica di Guttuso sottolineando come “dalla virtualità religiosa del suo realismo sociale” si giunga “alla sua conoscenza riflessivamente operativa delle Scritture e delle tradizioni connaturate al nostro radicamento culturale”, e infine “alla sua disponibilità e adesione a realizzare opere che hanno nella liturgia la loro causalità originante, la loro identità materiale e formale e la motivazione finale della loro struttura e funzione”.

La mostra, visitabile fino al 9 ottobre, è accompagnata da un catalogo a cura di De Luca Editori d’Arte.

L’esposizione alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà invece il prossimo 16 settembre e sarà visitabile fino al 18 dicembre. Guttuso. La forza delle cose è il titolo del progetto curato sempre da Fabio Carezza e da Susanna Zatti. 

Protagoniste di questo percorso espositivo sono questa volta le nature morte che, dalla fine degli anni Trenta, costituiscono non solo una componente essenziale della produzione di Guttuso ma anche un punto di riferimento per gli artisti della sua generazione. La carica travolgente delle nature morte di Guttuso è infatti certamente una caratteristica distintiva della sua pittura. 

Sono oltre 50 le opere in mostra provenienti da prestigiose istituzioni, il MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin e alcune importanti collezioni private. 

L’esposizione ripercorre la produzione artistica di Guttuso fino ad arrivare ai dipinti degli anni Settanta-inizio anni Ottanta, con opere come Cimitero di macchine (1978) o Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane (1984) che diventano metafore e allegorie del reale. 

Un catalogo, edito da Skira, accompagna l’esposizione con diversi saggi tra cui un prestigioso contributo del Professor Antonello Negri.

Durante il periodo della mostra sono inoltre previste attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti per approfondire le opere e la vita di uno degli artisti più noti del Novecento italiano.  

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