Mi presento: sono Esmeralda, ho 14 anni e oggi vi parlerò di Banksy
Mi presento, sono Esmeralda Righi, ho 14 anni e oggi vi parlerò di Banksy.
Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di visitare la mostra a lui dedicata al museo Mudec di Milano.
Prima però vorrei introdurre questo artista per chi di voi non lo conoscesse.
Banksy è uno dei più famosi artisti-writer molto probabilmente di origine inglese, la cui identità rimane per ora sconosciuta.
Per fare i suoi murales utilizza la tecnica dello stencil, perché la più veloce, e si possono trovare quasi ovunque nel mondo.
Comunica con il suo fandom, del quale faccio orgogliosamente parte, attraverso i social, per l’esattezza Instagram e posta foto delle sue opere spesso non indicando il luogo dove si trovano così che i suoi fan le debbano cercare. Così è stato, ad esempio, durante la caccia all’opera organizzata da lui stesso a New York dove ogni giorno per un mese Banksy faceva un graffito o costruiva una vera e propria installazione da qualche parte nascoste nella metropoli.
Ora ritorniamo alla mostra. In anzi tutto è importante che sappiate due cose:
1.questa è la prima volta che le sue opere vengono mostrate in un museo;
La mostra non è stata autorizzata dall’artista, il quale ha anche sporto denuncia.
Quando sono entrata nel settore dedicato a Banksy ho subito notato che le luci colorate sparse nella sala mi aiutavano nell’immergermi nell’atmosfera e nella lettura delle opere.
All’ingresso vi era presente un cartello dove vi era scritta brevemente la storia dell’artista.
E’ stato a dir poco emozionante vedere da vicino le sue opere:
a differenza di vederle dietro uno schermo avendole di fronte sono riuscita a coglierne pienamente l’ironia o la gioia di alcune e la serietà o la paura di altre.
La mia opera preferita è di sicuro quella dove viene raffigurata la morte con al posto della faccia un’emoji sorridente seduta su un grande orologio perché spesso l’idea della morte diventa un pensiero fisso che ritorna tutte le ore e non ci fa dormire la notte e il messaggio che ho potuto cogliere è dovremmo prenderla con più leggerezza e pensare di più a vivere al meglio , perché in fondo quella sarà solo un attimo. Un frammento.
Credo che il bello delle sue opere sia che non c’è una vera interpretazione e neanche una caratteristica particolare che invogli le persone verso un pensiero e mi piacciono proprio perché si associano alla mia idea che non esiste una vera e propria realtà delle cose perché ognuno di noi vede il mondo con occhi diversi e quindi in modi diversi.
Dentro alla mostra vi erano anche due salette:
nella prima potevi vedere un video che raccontava in modo più dettagliato della sua vita,
nella seconda invece vi erano tre grandi teli bianchi dove venivano proiettate foto delle sue opere.
Personalmente mi è piaciuta molto questa mostra e non ho riscontrato alcuna difficoltà nell’immergermi nelle opere ed analizzarle da più punti di vista.
Detto questo io vi consiglio di andarci e di non perdervi questa bellissima ed emozionante esperienza.
La mostra finirà venerdì 12 aprile alle ore 22:30 quindi affrettatevi!!

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