Una delle cinque opere della Bottega di Rubens in asta da Magnolia Arte

a cura di Redazione

Un’opera dipinta da un allievo di Peter Paul Rubens nel XVIII secolo si prepara a fare un sontuoso ingresso sul mercato grazie a Magnolia Arte di Loris Zanrei, azienda di investimenti d’arte e compravendita, alla prossima asta di Magnolia. La “Madonna della Cesta” del XVIII secolo sfilerà infatti in catalogo insieme a diversi capolavori antichi di maestri italiani, dal seicento italiano ad un’opera di scuola di Giulio Cesare Procaccini. La provenienza è la collezione Dorotheum, la più grande casa d’aste dell’Europa continentale, con sede a Milano e Roma, dove si trovano attualmente collezioni private di capolavori barocchi mai raccolti in epoca moderna. L’opera, dalla bottega di Rubens, risulta essere una delle cinque opere al mondo conosciute nella cerchia del grande maestro raffiguranti il soggetto della Madonna della Cesta. Il dipinto proveniente dalla bottega del grande maestro fiammingo era il fiore all’occhiello della collezione di George Washington Wurts (Trenton, 1843 – Roma, 1928) fino agli anni ‘60, successivamente venduto dagli eredi.

L’opera si ascrive ad un autore della fiorente bottega o della cerchia di Peter Paul Rubens. Come sarà illustrato di seguito, sono pochi i dubbi di tale attribuzione, sia per la materia dei pigmenti utilizzati, sia per la presenza della chiara ed inconfondibile gestualità del maestro, pilastro della pittura barocca fiamminga, grandiosa e trionfale nella composizione d’insieme

Epoca: Inizio del XVIII secolo (1700-1750)
Il Dipinto, reintelato, si presenta in Ottime condizioni. La qualità pittorica, i contrasti cromatici, l’ esecuzione ed i dettagli sono di qualità straordinaria. Risulta essere una delle cinque opere conosciute nella cerchia di Rubens raffiguranti il soggetto della Madonna della Cesta. Una copia antica si trova in collezione privata a Vienna, che L. Burchard ritenne autografa e di qualità migliore della versione fiorentina, mentre un’altra più modesta e ingrandita si vede nella galleria di Palazzo Spinola a Genova (n. 59), già attribuita a Jacob Jordaens.
P U B B L I C I T A’

La cesta che dà il nome tradizionale all’opera è in realtà una culla di vimini in cui è steso Gesù Bambino, vegliato da Maria e Giuseppe, mentre con un gesto tenero carezza il volto del fanciullo Giovanni Battista, riconoscibile per l’abito di pelliccia da eremita nel deserto. Dietro di lui sta infine sua madre, sant’Elisabetta. L’età matura e non anziana di Giuseppe ha anche fatto pensare che si tratti piuttosto di un santo.
Il dipinto è una riproposizione del capolavoro di Pieter Paul Rubens, dipinto ad olio su tavola (144x88cm) databile al 1615 circa e conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
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