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Il Professor Guido Concari, storico dell’arte, spiega Giovanni Fattori: “l’umanità tradotta in pittura”

A Bologna 70 opere dell’artista tra i più importanti della macchia

 © ANSA

Il Professor Guido Concari, storico dell’arte, ci racconta Giovanni Fattori. Presentando la grande mostra a Palazzo Fava a Bologna, dal 16 Dicembre 2022. “ Personalmente lo considero tra i più grandi pittori novecenteschi italiani al mondo. Quando parliamo di Giovanni Fattori dovremmo analizzare anzitutto il “Fattore Fattori”. Seguendo i tratti distintivi della pittura macchiaiola, Fattori rinnega il tradizionale chiaroscuro per definire i volumi e le distanze e, impiegando pennellate larghe e piatte, accosta più macchie di colori puri di tonalità diversa non mischiati fra loro. La sua pennellata è tipicamente macchiaiola: stesura a pennellate veloci, corte e accostate.

Le opere con maggiori impasto in genere corrispondono a quelle di dimensioni limitate, in modo particolarmente accentuato le tavolette; Uno dei più rinomati pittori italiani che fece della macchia la sua cifra stilistica fu Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908). Pittore e incisore, divenne tra i principali esponenti dei macchiaioli, gruppo di artisti nato al Caffè Michelangelo, dove i suoi esponenti si radunavano per parlare di temi artistici e politici. Secondo Fattori, il verismo pittorico è alla base di ogni tipo di manifestazione artistica e i soggetti prediletti di questo modo di narrare la vita sono il lavoro degli uomini e gli avvenimenti militari. Tuttavia, l’artista non si concentra sulle grandi battaglie storiche, ma preferisce indagare situazioni più quotidiane e meno note e, proprio per questo, più dolorose e reali. I suoi soldati non sono eroici combattenti ma contadini strappati al lavoro dei campi, alle case e ai loro affetti e mandati a morire senza nemmeno comprendere il perché della loro lotta. Allo stesso modo, Fattori narra anche la vita agricola del tempo, concentrandosi nella descrizione della terra brulla e inaridita dal sole, dei corpi dei contadini tesi in sforzi disumani per trascinare i carri di buoi. Dal canto loro, gli animali partecipano al dolore dell’uomo, vittime della fatica di guadagnarsi da vivere con il sudore della propria fronte.”

Prof. Guido Concari – Storico dell’arte

La mostra

Oltre settanta dipinti in mostra dal 16 dicembre all’1 maggio a Palazzo Fava, a Bologna, celebrano l’unicità di Giovanni Fattori, uno dei pittori più importanti della macchia, il primo naturalista che abbia dato una singolare fisionomia alla pittura italiana, tra ritratti, scene militari e paesaggi.

La sequenza delle opere offre al visitatore la possibilità di seguire l’intera evoluzione creativa della sua pittura, accorpando la selezione in nuclei tematici: La macchia-nascita di una nuova arte, Il tema militare come documento di storia e vita contemporanea, L’altra faccia dell’anima, Castiglioncello “remoto e delizioso sito”, L’intima percezione del proprio tempo, La luce del vero, elemento vivificante e Gli animali, creature amiche, potenti e pacifiche.

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Dalle prime ricerche sulla macchia applicate alla documentazione degli eventi bellici risorgimentali, ai ‘ritratti dell’anima’ dipinti tra il 1861 e i primi anni del Novecento, nei quali la sensibilità introspettiva si combina con il marcato realismo di stampo toscano. E ancora, gli studi di paesaggio della stagione di Castiglioncello, oasi di pace che lo accoglie alla morte della moglie Settimia Vannucci e gli restituisce slancio creativo, la narrazione attenta e nostalgica delle trasformazioni del tessuto urbano fiorentino, e i quadri che testimoniano l’incontro con la vitalità della Maremma, dove coglie, nella simbiosi tra uomo e animale, la traccia della propria anima insieme schietta e genuina.
‘Fattori. L’umanità tradotta in pittura’ è il titolo della mostra allestita al Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae e realizzata in collaborazione con l’Istituto Matteucci, ad oltre cinquant’anni dall’ultima esposizione a Bologna sul maestro livornese. Nel frattempo, parallelamente al progredire degli studi, l’interesse nei confronti dei Macchiaioli è andato sempre più crescendo, anche per le importati rassegne che hanno visto al centro il movimento toscano

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