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Trasvolare / All’Hotel Sheraton di Milano, una mostra di Silvia Rastelli

a cura di Redazione

©tony hassler

Nella straordinaria cornice dell’Hotel Sheraton di Milano i visitatori potranno immergersi in una “passeggiata” d’autore con le opere di Silvia Rastelli, visiva e emozionale, affascinati dalla raffinatezza di un percorso museale e da una installazione minimalista e dinamica, volta a un percorso intenso e introspettivo.

Testo di Silvia Rastelli

“ Entro nel Terminal 1 e mi perdo costantemente perché sono incapace di orientarmi, ma ci sono dei riferimenti artistici che ormai mi guidano. Ci sono questi contenitori d’arte che regalano preziosi attimi e in uno di questi luoghi ho avuto il piacere di conoscere l’architetto curatore Luciano Bolzoni mentre presentava un’opera realizzata da mio padre, Giorgio Rastelli, donata a Malpensa da una famiglia di collezionisti. Ho invitato Bolzoni a vedere la mia mostra alla BAG-Bocconi Art Gallery di Milano e in quel momento è nata l’idea di questa mostra. Grazie alla disponibilità del Direttore dell’Hotel Sheraton, Silver Carpanese e a tutto lo staff che ho avuto il piacere di conoscere, a Bolzoni, Chiara Alberghina e Francesco RAschi in qualità di rappresentanti Sea, la magia ha avuto luogo. Come sottolinea l’artista Alberto Garutti con una targa posta a terra appena fuori dalla Soglia Magica, “tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora”
L’aeroporto di Malpensa è, per definizione, un luogo di transizione e l’Hotel Sheraton di Malpensa è un luogo di pausa che sia all’inizio, alla fine o nel mezzo di un viaggio. La mostra parla di incroci di sguardi diversi, di connessioni tra mondi lontani, un viaggio parallelo che ci invita a fermarci, anche solo per un istante, per godere di momenti di dialogo tra arte e uomo. Il viaggiatore si ferma e guarda, osserva, percepisce se stesso nello spazio e le opere parlano di lui, parlano di tutti noi: il fascino delle differenze, la curiosità di conoscere il diverso, la percezione di un volo entromura. La “mia” arte, il mio bagaglio, ora sosta in questo elegante luogo di interscambio dove chiunque da ogni dove è invitato a traSvolare.


A raccontare questo viaggio, le parole dell’amico curatore Fortunato D’amico, che ringrazio.

“Possiamo considerare gli aeroporti i frattali dell’internazionalizzazione planetaria, zone franche in cui si realizza la convivenza dei gruppi etnici e delle culture cosmopolite. Silvia Rastelli interpreta i visi delle persone come se fossero aree geografiche emerse dal mare magnum dell’inconscio e trasformate in volti umani simili a profili di nazioni, luoghi contenitori di culture e stili di vita differenti. Esposti a letture incrociate, determinate dal reciproco confrontarsi, le fisionomie disegnate con la grafite sulle superfici in legno, dialogano tra di loro, enunciando differenze e analogie, dichiarandosi nel ruolo di presenze attive per la formazione di una società aperta al confronto e alla multiculturalità. È possibile cogliere lo spirito di questa lirica artistica nei centri aeroportuali dove ogni giorno atterrano e decollano decine e decine di aeromobili in procinto di trasportare passeggeri da una parte all’altra del pianeta. Qui i cittadini del mondo incrociano i loro movimenti, gli sguardi, i bagagli culturali, con quelli di altri, immediatamente bisognosi di riconoscere nelle stazioni aeroportuali una Terra Promessa, un logos magico in cui le differenze multietniche sono esaltate dalla fascinazione condivisa di una patria ideale che tutti accoglie. Gli aeroporti, regni e segni utopici del poetare contemporaneo, esprimono l’andirivieni di passi itineranti e di voli schematizzati in diagrammi coreografici, segni di una scrittura danzante insinuata tra i caratteri essenziali della moltitudine in transito. La poetica di Silvia Rastelli, intensa, immensa, profondamente ancorata ad una sensibilità attenta a ristabilire equilibri sociali e sentimenti di solidarietà, abbraccia tutta l’umanità in un corale respiro pittorico, dove i volti ritratti dei protagonisti assurgono a simbolo di una desiderata stagione di liberazione dai canoni dell’intolleranza razziale.”

Silvia Rastelli nasce a Piacenza nel 1983. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera Milano, pittrice e performer, espone in svariate mostre personali in Italia e all’estero. Silvia, artista italiana essenzialmente ritrattista, interpreta i volti delle persone come se fossero aree geografiche emerse dal mare magnum dell’inconscio e trasformate in volti umani simili a profili di nazioni, luoghi e contenitori di culture e stili di vita differenti.

©tony hassler

TRASVOLARE

Giovedì 9 Giugno dalle ore 17:30

Hotel Sheraton, Milano

Terminal 1, Ferno 21010 It

Info: silviarastelli.it

P U B B L I C I T A’

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