Affreschi antichi, un bene rifugio da comprare con giudizio


Siamo in un periodo di incertezza finanziaria, il mercato è stagnante, le borse crollano a picco e molti risparmiatori riscoprono i cosidetti beni di rifugio. L’arte è uno di questi, è un bene che, così come l’oro, si muove in maniera opposta rispetto agli investimenti tradizionali, fornendo maggiore stabilità e risultando perciò particolarmente proficuo in periodi di crisi come quello di oggi.
La crisi attuale è diversa anche da quella del 2001, quando anche New York già a Novembre riapriva le grandi aste; probabilmente sarà molto più lunga e l’economia globale è complessivamente più debole. Lo scorso 5 Ottobre si è chiusa l’asta di Sotheby’s (una delle maggiori case d’asta insieme a Christie’s) a Hong Kong con 2/3 dei lotti invenduti, mentre per contro il giorno prima vendevano un’opera di Cai Guo-Quing, artista cinese, per 1,8 milioni di euro. Normalmente gli esperti sostengono che a soffrire sarà soprattutto una parte del l’arte contemporanea, mentre i grandi nomi del moderno rimarranno piuttosto stabili. Josette Mey di Artprice sostiene che “non conviene allontanarsi ora dal mercato, ma tenersi lontano dalle opere più care (…) e seguire gli artisti entrati nelle collezioni dei grandi musei”. Molte persone investono nell’arte antica, nello specifico in una tipologia di antiquariato che si riflette sugli affreschi, gli strappi che suscitano sempre un grande fascino ed una notevole attenzione. Perché comprare un affresco?

Nel 2019 le quotazioni delle opere antiche sono ai minimi storici, e come previsto da molti analisti e galleristi a breve dovrebbero ricominciare a crescere, fornendo a tutti quanti gli interessati l’occasione propizia per investire i risparmi in questo unico e spettacolare comparto della finanza. L’arte contemporanea al momento domina la scena internazionale, in tutte le sue colorate sfaccettature e originali installazioni, e a guadagnarci sono appunto le opere antiche, le cui quotazioni si sono notevolmente abbassate rispetto ai prezzi visti nell’ultimo decennio, e in questo senso investire in arte antica nel 2019 potrebbe davvero essere un ottimo affare sul medio-lungo termine, a patto ovviamente di agire in maniera oculata e precisa senza però lasciarsi limitare troppo dai numeri a scapito dell’estetica: occorrono occhio, gusto e sensibilità per scegliere un’opera, altrimenti è meglio piuttosto affidarsi a un professionista fidato che sia in grado di stabilire indicativamente il valore di un’opera conoscendo non solo la sua storia e provenienza, ma anche l’interesse effettivo che potrebbe avere sul mercato, dai possibili acquirenti alla rivalutazione negli anni. Un parere di questo tipo è estremamente importante, in quanto anche rimanere in linea con i gusti del tempo, che come sempre cambiano, richiede costanza e curiosità che solo nel vero amante dell’arte possono risiedere. Se parliamo di affreschi il consiglio è di acquistare solo opere con sicura provenienza, in Italia esistevano due istituzioni Romana restauri e conservazione e RVC Restauri Firenze, due colossi nel campo della conservazione e del commercio delle opere murali. Si trovano in commercio anche opere prive del sigillo di provenienza e spesso sono opere ricomposte e prive di valore reale in quanto la forma originale è stata prevalentemente persa e con essa anche i pigmenti originali. Molte di queste opere infatti erano considerate di scarso valore e quindi non venivano timbrate ed incluse negli archivi Romana restauri o RVC. Il nostro consiglio è comunque quello di investire sull’arte antica ed in particolare sugli strappi di affresco, purché con un archivio di provenienza e di tutela, la rivalutazione negli anni sarà’ forte in quanto si tratta di opere a numero limitato e per lo più contingentate.

A questo punto, è importante fare una breve ma necessaria precisazione: collezionare opere d’arte è diverso da acquistare un’opera d’arte. Acquistare un’opera d’arte infatti, non prevede affatto dare seguito ad altri acquisti al fine di creare una collezione con una logica tutta sua e soprattutto con un valore ben diverso dalla singola opera d’arte.
L’acquisto di un opera d’arte può essere effettuato da chiunque. Collezionare opere d’arte e quindi di affreschi, invece, è prerogativa di persone competenti ed appassionate, in grado di comprendere il valore reale – sia economico che culturale – delle stesse. Insomma, i collezionisti sanno per certo il valore della propria galleria e sono consapevoli del ritorno economico generato dai propri investimenti.
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