” The Pop Show ” Ivan Todaro in mostra a la Pedrera di Soncino, mostra curata da Loris Zanrei. Si inaugura il 10 febbraio
di Martina Maltagliati
Umberto Eco definisce i limiti di ciò che possiamo leggere o meno in un’ opera d’ arte, ossia cosa è intenzionale e cosa no. Perché il rischio è quello che accade quando vediamo forme nelle nuvole: magari una nuvola sembra un elefante, ma è solo un nostro errore percettivo, che ci porta a vedere significati ovunque.
Quella nuvola non è un elefante, resta solo una nuvola, siamo noi a non rassegnarci all’ assenza di significato delle cose (fenomeno analogo a chi vede immagini sacre nelle bruciature di un toast). Tuttavia, a differenza delle nuvole, le opere d’ arte sono intenzionali. E Eco distingue tre intenzioni: l’ intentio auctoris, l’ intentio operis, e l’ intentio lectoris. C’ è un’ intenzione dell’ autore, una dell’ opera e una del lettore, ma per avere un’ interpretazione bisogna farle quadrare insieme. Da questo concetto e da questa suggestione nasce l’idea di ” The pop Show ” con l’artista Ivan Todaro curata da Loris Zanrei. Il lavoro di Ivan Todaro è una riflessione sulla natura e la funzione dell’arte visiva nella società contemporanea, un tentativo di porre l’arte a contatto con le contraddizioni della nostra società e di agire all’interno di essa. La Pedrera diventerà un contenitore/corpo, invasa al suo interno da opere contemporanee e pop che disegneranno un percorso molto curioso tutto da vedere e da toccare.
Nell’assolata e cromaticamente vivace pittura di Ivan Todaro, convivono pertanto l’idea del gioco e dell’isolamento, della liquidità, intesa come assenza di ogni rigidità ma anche come ineluttabile abisso; estroflessioni e animali coloratissimi da cui possono scaturire stati d’animo che oscillano fra positive spinte emozionali e pensose constatazioni, che nel riflettere sull’armonia delle cose inducono a raccogliersi sulle ombre che vi si nascondono. Una mostra alternativa, nuova, diversa, da visitare con occhi rinnovati.
Ivan Todaro ha iniziato una nuova collaborazione con Loris Zanrei, già Direttore Artistico di due mostre retrospettive di Pablo Picasso e Andy Warhol nel 2014, sempre nello stesso anno ad Ottobre apre e diviene curatore della galleria d’arte “Art Gallery 56 ” a Barletta in Puglia. Dal 28 Novembre 2015 viene nominato Direttore Artistico della Pinacoteca Palazzo Beltrani di Trani (Puglia) per la mostra ” Dissonanze Contemporanee ” mostra collettiva di sei artisti legati al territorio. E’ proprietario e curatore di Art Gallery Museum galleria d’arte contemporanea a Piacenza, dal 2015 è editore del magazine “Arting News”e del Magazine DICIOTTO. Ha curato diverse mostre nel 2017 in via Monte Napoleone 8 a Milano, nello spazio Lz Indipendent Art.
Questa coesione artistica porterà sviluppi pluridirezionali, in tal proposito Zanrei dice: «La vera sfida per un artista – spiega – è che la sua opera sopravviva nel tempo. In un mondo così sovraffollato di immagini veloci e facili da consumare, il lavoro degli artisti riguarda sempre più il potere delle immagini che producono: se funzionano, possono durare secoli». Inoltre, «Ciò che conta nell’arte, a differenza della comunicazione, è la possibilità di permanenza, il poter impressionare la mente di qualcun altro: in qualche modo è come possederla. Credo che ogni artista sia stato ossessionato da questo pensiero. Più di tutto il resto, credo che l’arte abbia il compito di essere rilevante per più tempo possibile. Dal punto di vista dei media, invece, trovo affascinante la possibilità di rendere le cose virali: mi sembra la cosa che si avvicina di più all’avere un superpotere. A proposito di Ivan Todaro…lui è un ragazzo genuino, uno che si inventa l’arte giorno per giorno. L’opera di Todaro è una rivolta contro il reale dato. Non cerca di porsi al di fuori di esso, ma nelle sue crepe, crepe impercettibili ad un occhio disattento, che si lascerebbe ingannare dalla sua pretesa di assoluta uniformità e linearità. Le regole del reale vengono assolutamente scombussolate, è interessante perché è semplice, immediato, infantile e creativo, commerciale ma intelligente. E a differenza di tanti artisti snob-mediocri…lui vende e si vende. Essendone il gallerista non posso che esserne felice, Ivan Todaro piace perché è se stesso. quando l’arte ha provato ad essere educativa, pedagogica, ha prodotto schifezze. L’arte ha solo il dovere di far esprimere la libertà e la possibilità dell’alterità. Il resto è meglio lasciarlo ai filosofi o ai preti ».
10 FEBBRAIO – 29 FEBBRAIO 2019
inaugurazione Domenica 10 Febbraio 2019 ore 18:00
La Pedrera – Soncino (Cr), via Brescia 9
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