
Parigi sembra voler tornare ad essere, come in passato, la principale capitale dell’arte europea. Questa volta non sul piano culturale, come accadde agli inizi del Novecento attraverso il forte richiamo esercitato dalla capitale francese su artisti, mercanti d’arte e collezionisti provenienti da diverse parti dell’Europa e del mondo che animarono le due rive della Senna e i loro leggendari quartieri, Montmartre e Montparnasse. Quei tempi, per quanto vividi nell’immaginario collettivo, sono finiti per sempre.
Oggi il ruolo di primo piano di Parigi è esclusivamente legato al mercato dell’arte. Parigi si va, infatti, delineando come hub di rilievo del mercato dell’arte del continente europeo. Seppur ancora lontana dai fatturati di Londra e Ginevra, tra il 2016 e la prima metà del 2017 gli incanti delle principali case d’aste dedicati alla Post-war and contemporary art a Parigi si sono incrementati di circa del 6,2%.
Nel 2017 le vendite complessive di Christie’s dedicate a questo segmento del mercato dell’arte hanno realizzato un totale di 96.553.15 euro, che è da considerarsi il risultato più alto ottenuto in Francia fino ad oggi. Risultato che è stato recentemente confermato dalle due giornate d’asta di Christie’s del 5 e 6 dicembre, che hanno raccolto 21.447.000 euro.
La “vente du soir” del 5 dicembre, con l’aggiudicazione di 22 lotti su 26 offerti (85% dei lotti venduti e il 97% del valore), ha totalizzato 16.557.250 euro, mentre l’incanto del giorno dopo ha raccolto altri 4.889.750 euro, con 129 lotti scambiati su 164 (79% di lotti venduti, per l’87% del valore). L’incanto di dicembre 2016 si era chiuso con un fatturato di 16.623.912 euro.
“Le cifre di aggiudicazione record raggiunte per l’arte del dopoguerra e contemporanea nel 2017 posizionano Christie’s come leader di questo mercato in Francia” ha dichiarato Paul Nyzam, Directeur des ventes du soir, département Art Contemporain. “A dicembre abbiamo venduto gli ultimi lavori rimasti delle prestigiose collezioni di Nancy Lee e Perry R. Bass e Beyond Boundaries. I totali eccezionali di dicembre seguono il successo delle aste tenute da Christie’s durante la settimana della fiera FIAC di Parigi dello scorso ottobre, che hanno evidenziato una crescita continua, con un aumento del 110% delle vendite equivalenti del 2016. Abbiamo ottenuto risultati trionfanti per la Prat Collection che è ha brillato per l’aggiudicazione della tela “Jim Crow” di Jean-Michel Basquiat(15. 007. 500 euro), il prezzo più alto per un dipinto venduto in Francia nel 2017. “
L’incanto di Christie’s tenutosi all’ombra della Tour Eiffel dedicato alPost-War è stato scandito dal record ottenuto da una monumentale tela di Jean-Paul Riopelle (1923-2002), “Untitled”, dipinta nel 1953, che ha visto le offerte e i rilanci far salire il prezzo di aggiudicazione a 4.882.500 euro (con le commissioni di acquisto), più del doppio della stima massima di 2.000.000 euro, stabilendo così un nuovo record mondiale d’asta per l’artista. La tela, piuttosto imponente tanto quanto spettacolare (200 x 300 cm.), è stata realizzata negli anni d’oro dell’artista astratto, nato a Montréal, in Canada, nel 1923. Venne acquistata dal precedente proprietario direttamente dal pittore.
Il precedente record di Riopelle è di soli otto mesi fa: la casa d’aste canadese Heffel Fine Artil 24 maggio scorso ha battuto una sua tela, sempre dei primi anni Cinquanta (1952/53), per 4.136.875 di euro (stima: 660.000-990.000 euro).

Jean-Paul Riopelle tra gli anni ’50 e ’60 venne rappresentato dalle più importanti gallerie d’arte dell’epoca, tra le quali laGalerie Maeghtcon la quale a partire dalla metà degli anni ’60, l’arista espose regolarmente.
Sempre durante la vendita serale di Christie’s si è distinto anche il prezzo di aggiudicazione raggiunto dal lotto 8, una tela di Sanyu (San Yu or Chang Yu), pittore cinese, francese d’adozione, arrivato a Parigi nel 1920, attratto dalla Ville Lumière come tanti altri maestri: la “Nature morte aux fruits” del 1930 è salita a 4.207.500 di euro da una valutazione di 700.000-900.000.
Nel 2013 un lavoro di Sanyu raggiunse in asta in Cina 21.800.000 di euro, mentre nel 2016 Christie’s ad Hong Kong aggiudicò un dittico su masonite del pittore cinese, risalente agli anni Cinquanta ,“Chrysanthèmes dans un vase en verre”, per 12.600.000 di euro rispetto ad una stima di 2.400.000-3.650.000 euro.

Invece la tela, forse poco entusiasmante, di Jean Dubuffet “Nu chamarré” del 1943 (lotto 11) è rimasta in linea alla stima minima di 1.200.000, buyer’s premium inclusi. Un buon risultato di vendita è stato ottenuto al contrario da un dipinto di Josef Albers (1888-1976), artista che il 29 novembre scorso sulla piazza di Milano durante l’asta diSotheby’saveva registrato due invenduti.