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Roberto Marchesini, oltre il dipingere, immersione totale nei canti orfici. Vi raccontiamo l’artista

di Loris Zanrei

Può sembrar curioso pensare agli uomini come esseri di passaggio nella vita di altri uomini. D’altro canto, la stessa arte ci sopravvive; transita di mano in mano caricandosi di nuovi significati, unendo tacitamente persone che nemmeno si son conosciute e luoghi geograficamente distanti. Roberto Marchesini mi ricorda Dino Campana, il poeta dei Canti Orfici. La prosa è similare, parole e gesti ritmici scomposti nelle loro parti, come nella poesia di Campana, Marchesini, introduce una concezione dell’arte come istinto rivelatore, mistico, segreto. Le sue opere sembrano di natura frammentaria, composte da momenti slegati tra loro, in realtà presentano una forte coerenza strutturale, tanto da potersi quasi considerare un grande lavoro unitario. A unire l’idea della prosa alle opere di Roberto Marchesini è proprio la matrice orfica, che per l’artista è da intendersi come l’aspirazione ad un’arte totale ed assoluta che sappia trasfigurare e ricreare la realtà esterna che descrive.  Lo stupore che sperimenta lo spettatore innanzi alle sue tele, catturato dall’alchemico equilibrio compositivo che si stabilisce fra forma, spazio e luce; dal tempo sospeso, dall’atmosfera metafisica e dalla maestria di questo artista capace di realizzare immagini di una logica irrazionale quanto raffinata. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la sua pittura non ha quasi nulla a che vedere con l’astratto o l’informale; ad interessarlo davvero è l’armonia, e per ottenerla egli manipola la realtà a suo piacere. Il quadro per Marchesini è l’interpretazione personale della realtà, la realtà offre troppe informazioni. Questi dati vengono trasformati dal cervello e dalle mani sino ad ottenere una nuova realtà pittorica. In fondo, un dipinto è fatto per essere guardato ma rappresenta anche un modo di osservare. Ecco, questo sono i quadri di Roberto Marchesini… la messa in scena di un “modo di osservare” il mondo e di viverlo mediante la contemplazione.

Il pittore-musicista Roberto Marchesini a Crema Fino al 2 marzo

Marchesini si è affermato come una delle personalità più interessanti della pittura Italiana. Ha alle spalle esposizioni importanti a Torino, Milano, Treviso, Brescia, Rimini e Roma. Viene premiato alla Biennale di Rimini (2001). E’ invitato al premio Giorgione (2003). L’artista Xante Battaglia, titolare della prima cattedra di pittura all’Accademia di Brera, gli chiede di esporre nella sua Factory a Milano (2012). La casa di distribuzione e di produzione cinematografica internazionale Moovimax gli commissiona alcuni lavori ispirati ai film che escono nelle sale cinematografiche. Tra questi ‘The grey’ e ‘I bambini di Cold Rock’ (2013).  L’ultima mostra al Teatro San Domenico di Crema. Ha esposto alla Mostra internazionale del cinema di Venezia. Nel 2011 è stato pubblicato il suo catalogo generale. Dal 2017 le sue opere sono esposte in mostra permanente a Milano, in via Monte Napoleone 8 dal brand Lz Indipendent Art e a Piacenza nella galleria d’arte Art Gallery Museum, in via Mazzini 39.

 

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