Vai al contenuto

Pedi da Lodi, il pittore della gente che raccontava il novecento

a cura di redazione

Conosciuto a livello nazionale come Pedi da Lodi, invece per gli amici della città era semplicemente Pietro Zamproni. Il ricordo di un grande pittore protagonista della quotidianità lodigiana fatta di osterie, partite a carte, e un piatto di minestra calda una volta al giorno. Oggi Pedi da Lodi viene celebrato nei musei italiani ma qui in città se lo ricordano tutti come uno dei tanti pittori che, solitario e scostante, vagava tra le campagne su una vecchia bicicletta in cerca dell’ispirazione giusta.

La storia di Pedi da Lodi è un racconto attraverso oltre cento opere, tra dipinti, sculture e disegni della ricca attività di uno degli artisti più visionari del Novecento. Nel percorso emergono i temi fondamentali della sua ricerca: dal diario intimo degli autoritratti ai paesaggi del cuore, dai ritratti alle nature morte, ai volti degli ultimi e degli anziani, dai paesaggi agresti alle scene di caccia e alle tormente di neve. Un racconto che pone l’accento sulla singolarità della sua poetica e rivela la forza naturale, pura e istintiva del suo genio.

Oggi Pedi da Lodi è considerato un autore da collezione, le sue opere sono state acquisite da un’importante fondazione bancaria e le quotazioni dello stesso sono in costante ascesa.

La biografia

Nacque in una famiglia modesta, che lo avviò, dopo la scuola elementare, al lavoro dei campi. Nel 1948 in occasione degli scioperi agrari fu ospitato in casa di uno scultore genovese dove ebbe il suo primo approccio con l’arte. Sposatosi nel 1955 e lasciato il lavoro nei campi, svolse svariate attività.

Già da tempo si dilettava a disegnare ma iniziò la sua attività di pittore in modo costante e continuativo solo nel 1965. A causa delle ristrettezze economiche in cui versava iniziò a dipingere a tempera su cartoni ottenuti da scatole o su compensato.

Il 1969 fu l’anno di svolta: le sue opere iniziarono a suscitare l’interesse degli esperti d’arte, che ne sottolinearono il valore artistico.

Antologiche vennero dedicate al pittore nel 1988 e nel 2002. Dipinti di Pedi Da Lodi figurano nelle collezioni del Museo croato di Arte Naïve a Zagabria e del Museo Charlotte Zander a Bönnigheim, in Germania.