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In mostra il Picasso più umano: memoria e desiderio

A cura di redazione

 “La Fenêtre ouverte” (La finestra aperta) di Pablo Picasso, realizzato nel 1929

L’esposizione a Malaga esplora il dialogo poetico con i contemporanei

Málaga — Un Picasso sorprendentemente intimo, fragile e profondamente umano è al centro della nuova esposizione inaugurata al Museo Picasso Málaga, che mette in luce non il mito dell’artista rivoluzionario, ma l’uomo in dialogo con il suo tempo. La mostra — un percorso articolato tra dipinti, sculture, fotografie, taccuini e materiali d’archivio — propone un viaggio attraverso i territori della memoria e del desiderio, due tensioni che hanno accompagnato l’intera vita creativa del maestro spagnolo.

L’esposizione, costruita come una narrazione poetica, accosta le opere di Picasso a quelle di alcuni suoi contemporanei, creando un confronto che va oltre il semplice dialogo estetico. Accanto ai suoi celebri ritratti deformati e alle ardite sperimentazioni formali, emergono lavori meno noti, che rivelano un Picasso osservatore del mondo e degli uomini, spesso più vulnerabile di quanto il suo personaggio pubblico lasciasse trasparire.

P u b b l i c i t a’


Tra i temi principali c’è il rapporto con il passato: la memoria come archivio emotivo, come materia viva da cui attingere per reinventare. Schizzi, fotografie e lettere mostrano come Picasso tornasse ossessivamente su volti, gesti e atmosfere della sua infanzia andalusa, rielaborandoli in modo sempre nuovo. “La memoria non è un deposito, è un motore”, sottolineano i curatori.

Il desiderio, invece, attraversa la mostra come una pulsazione continua. Non solo desiderio amoroso, spesso protagonista nei suoi ritratti femminili, ma anche desiderio di forma, di vita, di trasformazione. Una sezione è dedicata alle connessioni tra Picasso e gli artisti a lui coevi — da Matisse a Braque, da Miró a Julio González — mettendo in luce un dialogo fatto di corrispondenze sottili, rivalità, sfide creative e sguardi condivisi sul futuro dell’arte.

L’allestimento, immersivo e sobrio, porta il visitatore a contemplare non l’icona, ma la persona. L’obiettivo è restituire la complessità di un artista che ha saputo attraversare epoche, linguaggi e rivoluzioni senza mai perdere il contatto con ciò che rende l’arte umana: la capacità di trasformare le emozioni in immagini.

La mostra sarà visitabile per tutta la stagione primaverile ed estiva, con un ricco programma parallelo di conferenze, laboratori e visite guidate. Un’occasione preziosa per riscoprire Picasso non come monumento, ma come uomo — e forse, come non lo abbiamo mai visto.