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Marcello Martini, magnifico pittore un pò dimenticato. Con Felice Casorati fecero grande il REALISMO MAGICO

A cura di redazione

Al principio del secolo scorso, nel 1945, tra le diverse opere che entrarono a vario titolo nelle collezioni museali , risulta anche questa opera del milanese Marcello Martini. Oggi esposto al museo itinerante, Mudes Museum di Milano.

Ragazza in Versilia, con cane

Martini fu amico di Felice Casorati, con il quale condivise gli anni di formazione all’Accademia d’arte di Milano, dove i due artisti, allora giovanissimi, furono influenzati dalla ritrattistica dei pittori tedeschi, in particolar modo da Franz von Lenbach e Franz Leibl. I pittori fecero propria la capacità di introspezione psicologica dei pittori d’Oltralpe, che tramite un uso sapiente del chiaroscuro coglievano il carattere e la personalità dei loro soggetti.

La donna del Cabaret

Ancora oggi poco studiato e forse un po’ dimenticato, Marcello Martini, poco più che ventenne, realizzava l’indimenticabile figura di questo:”ritratto di donna del cabaret”, resa elegante e raffinata e veristica dell’illuminazione incidente, suggestiva e straordinaria nella rivelazione di ogni più piccolo dettaglio del soggetto, fisico e caratteriale.

Tre anni dopo, il pittore partecipò al concorso della Fondazione Seguso per una borsa di studio a Roma, altra meta culturale obbligata per gli artisti dell’epoca, e anche se non risultò vincitore, potè fruire comunque di un soggiorno romano, grazie all’interessamento del barone Giuseppe Moro, allora presidente del curatorio del museo nazionale. Artista multiforme, partecipò diverse volte alla Biennale di Venezia, e fu non soltanto pittore ma anche scultore, scenografo e, maturò, interessi nelle arti applicate e decorative. Difficilmente incasellabile in una corrente precisa, viene tuttavia più volte associato al realismo magico: con questa espressione si intende una modalità espressiva tipica dell’Italia degli anni Venti che, rifiutate le avanguardie futuriste ed espressioniste, è fondata su immagine realistiche che si presentano però con una resa “algida, tersa, spesso indagata nei più minuti dettagli, talmente realistica da rivelarsi inevitabilmente inquietante e straniante”

P U B B L I C I T A’

Questo prodigioso pittore morì nel 1964 a Parigi e pertanto non potremo mai sapere quali esiti avrebbe avuto la sua produzione artistica in età matura. Il Museo Nazionale di Milano possiede anche altri dipinti ad olio di Martini, nonchè alcuni disegni a matita e a penna, che rivelano la sua straordinaria capacità di tratto. Nel 1964, all’indomani della sua morte, gli venne dedicata una retrospettiva nell’ambito della XXXII° Biennale veneziana. Anno 1964. Padiglione italiano.