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Il ritorno del “divino”: Guido Reni incanta i Musei Reali

A cura di redazione

Un viaggio tra capolavori e riscoperte che unisce arte, storia e devozione.

Dal prestigio delle collezioni sabaude al restauro dell’“Assunzione” di Abbadia Alpina: Torino celebra i 450 anni del maestro bolognese.

Torino, 11 ottobre 2025 – È uno dei pittori più amati del Seicento, chiamato dai contemporanei “divino” per la grazia delle sue figure e la luminosità dei suoi cieli. Ora Guido Reni torna protagonista a Torino con la mostra “Il divino Guido Reni nelle collezioni sabaude e sugli altari del Piemonte”, inaugurata oggi ai Musei Reali e aperta fino al 18 gennaio 2026.

Un percorso che mette in dialogo oltre venti opere tra dipinti, disegni e incisioni, raccontando il legame speciale tra la corte dei Savoia e l’artista bolognese.

Dalle collezioni ducali al Principe Eugenio

Il percorso espositivo si apre con i dipinti entrati presto nelle raccolte ducali, grazie alla passione del principe-cardinale Maurizio di Savoia per la scuola bolognese. Prosegue poi con le tele provenienti dalla straordinaria galleria personale del Principe Eugenio di Savoia-Soissons, acquistate da Carlo Emanuele III e confluite nel 1741 a Torino.

“È un viaggio che mostra come il gusto sabaudo abbia dialogato con l’arte italiana più raffinata del Seicento – spiegano le curatrici, Annamaria Bava e Sofia Villano – e come Guido Reni sia diventato simbolo di prestigio e devozione per la corte.”

L’“Assunzione” riscoperta

Uno dei momenti più attesi della rassegna è il ritorno alla luce dell’Assunzione della Vergine, pala d’altare proveniente dalla parrocchia di Abbadia Alpina (Pinerolo), recentemente restaurata. L’opera, attribuita al giovane Reni, è presentata per la prima volta in un contesto museale.

Accanto a questa riscoperta, disegni e incisioni provenienti dalla Biblioteca Reale permettono di entrare nel laboratorio creativo del maestro, svelando il suo metodo compositivo.

Un anniversario che parla al presente

La mostra celebra i 450 anni dalla nascita di Guido Reni (1575-1642), in un anno che ha visto iniziative in tutta Italia. A Torino l’omaggio assume un valore particolare: quello di rinsaldare il legame tra il patrimonio artistico piemontese e la grande tradizione italiana.

“Guido Reni rappresenta l’ideale di bellezza classica che i Savoia hanno voluto associare alla propria immagine politica e culturale – sottolineano i Musei Reali –. Questa mostra restituisce al pubblico una parte fondamentale della nostra storia.”

Un ponte tra sacro e collezionismo

Il risultato è un percorso che fonde la dimensione sacra delle opere destinate agli altari con quella collezionistica della corte sabauda, offrendo ai visitatori uno sguardo completo sul “divino” Reni.

Con questo nuovo capitolo, i Musei Reali confermano il loro ruolo di custodi e promotori della memoria culturale, capaci di restituire antichi splendori e renderli vivi per il pubblico di oggi.