Vai al contenuto

Sacra Sindone: il grande inganno?

A cura di redazione cultura


La Sacra Sindone: Fede o Inganno? Le Prove Scientifiche che Parlano di un Falso

Torino, 7 agosto 2025 – La Sacra Sindone, il lenzuolo conservato nel Duomo di Torino e ritenuto da molti il sudario che avvolse il corpo di Gesù Cristo dopo la crocifissione, continua ad alimentare un acceso dibattito tra fede, scienza e storia. Sebbene per secoli sia stata oggetto di venerazione, una consistente parte della comunità scientifica sostiene che si tratti di un artefatto medievale, non autentico.

L’analisi al carbonio 14: il colpo di grazia?

Nel 1988 tre laboratori indipendenti — a Oxford, Zurigo e Tucson — hanno effettuato la datazione al radiocarbonio su campioni prelevati dalla Sindone. I risultati, pubblicati su Nature, indicarono con un alto grado di affidabilità che il lino risalirebbe a un periodo compreso tra il 1260 e il 1390 d.C. In altre parole, la Sindone sarebbe stata realizzata oltre un millennio dopo la morte di Cristo.

La notizia scosse il mondo cattolico, ma non mancarono critiche metodologiche: alcuni studiosi affermarono che i campioni analizzati provenissero da una parte del telo restaurata nel Medioevo, quindi non rappresentativa del tessuto originale.

Tecniche artistiche e il mistero dell’immagine

L’immagine impressa sulla Sindone mostra le fattezze di un uomo con evidenti segni di tortura, compatibili con la crocifissione. Tuttavia, non è presente alcun pigmento o pennellata visibile a occhio nudo. Questo ha fatto pensare a un evento “miracoloso” o inspiegabile con le tecnologie conosciute.

Tuttavia, diversi esperti hanno dimostrato che tecniche medievali, come l’uso di pigmenti a base di ocra e ferri ossidati, o persino il contatto con bassorilievi riscaldati, potevano produrre immagini simili. Il professor Luigi Garlaschelli, dell’Università di Pavia, nel 2009 ha realizzato una replica della Sindone utilizzando strumenti e materiali disponibili nel Medioevo, sostenendo che non sia necessario alcun evento soprannaturale per spiegare il fenomeno.

Un falso con fini religiosi?

Molti storici ritengono che la Sindone possa essere stata realizzata nel contesto di una crescente domanda di reliquie nel Medioevo. In un periodo in cui la Chiesa cercava di rafforzare la fede popolare attraverso oggetti sacri, la creazione di una reliquia così potente avrebbe potuto attirare migliaia di pellegrini — e donazioni.

Un documento del vescovo di Troyes, Pierre d’Arcis, datato 1390, denuncia apertamente la Sindone come “opera d’inganno”, affermando che l’artista stesso aveva confessato di averla dipinta.

Tra fede e scetticismo

Nonostante le prove scientifiche e storiche che indicano la non autenticità della Sindone, milioni di fedeli continuano a considerarla una reliquia sacra. La Chiesa cattolica, pur non dichiarandola autentica, ne riconosce il valore spirituale, lasciando ai credenti la libertà di credere o meno nella sua origine miracolosa.

Come ha detto Papa Francesco durante la sua visita a Torino nel 2015: “La Sindone ci attira verso il volto e il corpo martoriato di Gesù. Non si tratta di una questione di immagine, ma di ciò che essa rappresenta.”

Conclusione

La Sacra Sindone rimane un enigma affascinante al confine tra fede e scienza. Le evidenze indicano che possa trattarsi di un’opera medievale, ma la forza simbolica e spirituale che emana continua a renderla uno degli oggetti religiosi più venerati e discussi della storia.