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Rivive il grande ‘900 con le opere di Cesare Monti da Art Gallery Museum

Cesare Monti – La chiesa del paese – 1958

Cesare Monti, ( 1910 – 1970) grande paesaggista Lombardo, rivive con una mostra retrospettiva. Sarà Art Gallery Museum a Piacenza a proporre una serie di opere edite e inedite del pittore paesaggista. Opere provenienti dall’archivio storico di Como (archiviocesaremonti.com) e da collezioni private provenienti da tutta Italia. Le opere di Monti nelle aste italiane e internazionali raggiungono sempre quotazioni importanti e sono ampiamente ricercate da collezionisti ed addetti ai lavori, dato il valore e gli indici notevoli dell’artista. L’esposizione sarà aperta al pubblico ma sarà accessibile solo previa appuntamento, nel rispetto dell’emergenza covid, sarà possibile accedere ai locali delle galleria solo a coppie. La retrospettiva inizierà il 24 Maggio e terminerà il 16 Giugno 2021 (emergenza covid permettendo) la mostra sarà sponsorizzata dai Magazine Arting News, Political e Aikonic, partnership dell’evento.

Cesare Monti – La città – 1959

La mostra

Cesare Monti – Il viale – 1959

Una mostra che intende dare uno spaccato della cultura artistica italiana e non solo, tra la seconda metà del XIX secolo e l’inizio del XX. I dipinti esposti sono provenienti soprattutto da collezioni private e per lo più inediti, in modo da offrire al pubblico la possibilità di godere di opere, altrimenti non fruibili e spesso sorprendenti per la loro qualità. I soggetti trattati ricostruiscono le vicende dei generi pittorici, spaziando da quelli storici ai soggetti fino alla fine degli anni ‘50.

Il novecento

Negli anni che sono a cavallo tra i due secoli, gli Artisti iniziano a sentire l’esigenza di poter andare oltre la realtà apparente, in modo da cercare ed eventualmente indagare e riprodurre la realtà interiorerivalutando in questo modo l’irrazionalità, l’inconscio e la supremazia dell’istinto che prevale sulla ragione, e quindi andando contro a ciò che affermavano tutti quelli che appartenevano alla corrente dell’Illuminismo.

La prima metà del secolo Novecento è caratterizzata dal rapido susseguirsi di movimenti, di gruppi e di correnti artistiche. L’Arte si rinnova in continuazione, adeguandosi sempre ai vari contesti sociali, storici e culturali che si incontrano e che sono sempre in perenne trasformazione come abbiamo accennato in alto.

Nel primo Novecento si inizia a parlare di “Arte d’Avanguardia”, perché i movimenti artistici negano l’ordine sociale e culturale precostituito. Infatti questi nuovi Artisti, vogliono affermare dei principi e dei valori nuovi e magari progressisti.

Gli Artisti di Avanguardia si considerano come dei “combattenti” in prima linea, per difendere la libertà di espressione e le idee progressiste e innovatrici, le quali suscitano almeno all’inizio molta diffidenza da parte della società del tempo. Queste provocazioni, rifiuti del passato o altro attivismo in genere (come obbiettivi, proteste ed altro), venivano quasi sempre comunicate da tutte le avanguardie artistiche tramite la pubblicazione di “manifesti” o dichiarazioni programmate.

L’ Arte dei primi del Novecento

Questi movimenti di Avanguardia sperimentano ed elaborano numerosi linguaggi artistici molto innovativi e spesso non verranno apprezzati o capiti nei primi momenti dalla società del tempo, anzi porteranno molti dubbi e molte domande in più sulla realtà e sull’essere “Uomo”.

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